IL RISO

Meglio il nero oppure il rosso? O forse basmati?

Provali tutti!

Il riso è ricco di varianti e sperimentare quella più giusta per i nostri piatti è davvero divertente.

Ecco una piccola guida che ti aiuterà a conoscere meglio questo delizioso alimento: 

Partiamo col dire che il riso si distingue in primo luogo in base alla forma e alle dimensioni del chicco, che va da grosso e tondeggiante, a oblungo, a commerciale e sottile. Questa suddivisione genera 4 tipi di riso: Riso comune originario, Riso semifino, Riso fino e Riso superfino.

Le varietà di riso invece seguono un altro tipo di categorizzazione, ovvero: Riso Arborio, Riso Carnaroli, Riso Baldo, Riso Ribe, Riso Venere (nero), Riso Ermes (rosso), Riso esotico” (basmati, thai / jasmine) e Riso Parboiled.

Il Riso Arborio possiede chicchi grandi e ricchi di amido e questo lo rende ideale per i risotti e piatti “asciutti”. 

Il Carnaroli è molto pregiato ed è estremamente utilizzato sia per risotti più elaborati che per risotti meno conditi. 

Il Riso Baldo invece tiene molto bene la cottura, infatti è il più utilizzato per la preparazione di arancini e supplì.

Il Ribe è caratterizzato da chicchi leggermente più duri, che si prestano perfettamente per le insalate di riso o frittate. 

Il Riso Venere, più comunemente definito “Riso nero”, è probabilmente tra le varietà più famose. Questo si sposa benissimo con il pesce o con le verdure, come zucchine o fagiolini. 

L’Ermes, anch’esso conosciuto per la sua particolare tonalità rossa, è un riso integrale molto apprezzato per chi segue diete ad alto contenuto proteico. Si può gustare con i legumi o anche accompagnato a della carne bianca. 

Il Riso Esotico, che comprende al suo interno il famoso Basmati, possiede chicchi molto sottili e per questo più veloci da cuocere. Ottimo da gustare in bianco, con una spolverata di parmigiano, oppure come base per delle sfiziose ricette orientali. 

E infine, ma non meno squisito, il Parboiled: riso integrale dalla particolare lavorazione, incredibilmente versatile in cucina e con una tenuta maggiore grazie al processo di parboilizzazione con cui è trattato. 

E tu quale preferisci?

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