GIORNATA MONDIALE DELL’ACQUA

L’acqua è l’elemento più importante per il buon funzionamento del nostro organismo, tanto da occupare il 60% del nostro corpo, percentuale che sale fino all’ 80% nei lattanti.

È il nostro elemento vitale più importante, perché facilita la digestione, apporta sali minerali, costituisce l’ambiente ideale per gli scambi metabolici ed aiuta il trasporto dei Nutrienti. Ognuno di noi perciò dovrebbe bere almeno un litro e mezzo d’acqua al giorno.

In occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua, grazie all’aiuto dei nutrizionisti del Dipartimento di Dietetica e Medicina della Salute dell’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli esploriamo più a fondo le sue proprietà, le differenze fra le varie tipologie e comprendiamo bene come scegliere quella più adatta alle nostre esigenze, ricordando sempre che il benessere fisico parte dall’acqua. 

I tipi di acqua

La prima grande differenza sta tra l’acqua di rubinetto e quella imbottigliata. La prima, comunemente chiamata ‘acqua potabile‘, viene prelevata da falde acquifere in superficie ed è soggetta, proprio per questo motivo, a trattamento antibatterico per renderla pura. 

L’acqua minerale, cioè quella in bottiglia, proviene da falde acquifere sotterranee, è batteriologicamente pura e non può essere sottoposta a trattamenti di nessun tipo.

È anche vero però, che non è raccomandabile utilizzare sempre lo stesso tipo o la stessa marca, ma bisognerebbe variare per un apporto diversificato dei sali minerali. Cambiare dunque ogni 3-4 settimane il tipo di acqua in bottiglia che si beve, tenendo conto che se è vero che le lisce non aggrediscono lo stomaco, è tuttavia anche vero che l’aggiunta di anidride carbonica ne preserva la purezza perché ha una attività antibatterica.

L’acqua del rubinetto invece, potrebbe contenere troppo cloro (aggiunto per mantenere una certa purezza), e perciò per chi assume questo tipo di acqua, si consiglia di installare sotto il rubinetto un filtro a carbone attivo e sostanze filtranti di cariche batteriche.

Saper leggere le etichette

I valori riportati sull’etichetta costituiscono un importante strumento per conoscere i minerali disciolti in un litro d’acqua (residuo fisso).

L’ etichetta riporta il nome della fonte e dell’imbottigliatore, la data di imbottigliamento e di scadenza, il codice a barre, il lotto di produzione, la quantità di acqua contenuta; inoltre, viene indicato il pH, i risultati delle analisi chimiche effettuate e l’Università, eventuali precisazioni su indicazioni terapeutiche particolari.

Qualche informazione per rendere più facile la lettura delle analisi. 

 valori entro i quali i risultati devono rientrare sono:

  • residuo Fisso < 500mg/l
  • nitrati < 25mg/l; per gravide e lattanti < 10mg/l
  • sodio < 20mg/l
  • solfati < 25mg/l
  • cloruri < 25mg/l
  • PH tra 6,5 e 7,5 (neutra).

Le acque minerali in base alla quantità di sali minerali

Le acque minerali vengono classificate in base alla quantità e alla qualità dei sali minerali contenuti. In base alla quantità dei sali, si distinguono in: 

acque minimamente mineralizzate: contengono un residuo fisso minore di 50mg/l; facilitano la diuresi e sono indicate soprattutto in soggetti affetti da calcoli renali, ipertensione arteriosa ed in generale tutti quelli che seguono una dieta povera di sodio;

acque oligominerali: contengono un residuo fisso tra 50 e 500mg/l; sono la maggior parte delle acque imbottigliate, facilitano la diuresi e ad espeller i calcoli renali grazie alla loro attività antispastica sui muscoli delle vie urinarie;

acque medio minerali: contengono un residuo fisso tra 500 e 1500mg/l; sono indicate per chi ha bisogno di un forte apporto di sali, come in gravidanza, in allattamento e nella terza età;

acque fortemente mineralizzate: contengono un residuo fisso superiore a 1500mg/l; sono acque indicate soltanto a persone che hanno specifici problemi di salute e vanno assunte soltanto sotto controllo medico.

Le acqua minerali in base alla qualità di sali minerali

In base alla qualità dei sali, invece, le acque si distinguono in:

bicarbonate: contengono un tasso di bicarbonato superiore a 600mg/l e facilitano la Digestione se bevute durante i pasti, mentre combattono l’acidità se bevute a digiuno; inoltre, prevengono l’osteoporosi, se assunte nell’età adulta, e la crescita durante l’infanzia; è anche ideale per chi soffre di patologie epatiche e biliari;

solfate: contengono un tasso di solfati maggiore di 200mg/l; sono leggermente lassative, quindi consigliate a chi soffre di malattie epatiche e biliari e colite spastica; non sono indicate, invece, durante la crescita perché i solfati interferiscono con l’assorbimento di calcio;

calciche: hanno un tasso di calcio superiore ai 150mg/l; sono indicate nei casi di malattie gastriche ed epatiche, per le donne in gravidanza ed in menopausa, per i bambini;

clorurate: hanno un tasso di cloruro maggiore di 200mg/l; indicate nelle malattie epatiche e biliari;

magnesiache: contengono un tasso di magnesio maggiore di 50mg/l; hanno un’azione purgativa e sono ideali nella prevenzione delle patologie ostetriche, ginecologiche e aterosclerotiche;

sodiche: hanno un tasso di sodio superiore a 200mg/l; vanno evitate dai bambini, dagli ipertesi e da chi segue una dieta povera di sodio;

fluorate: hanno una concentrazione di fluoro superiore a 1mg/l; vanno consumate con molta parsimonia perché c’è rischio di fluorosi;

ferruginose: hanno un contenuto di ferro bivalente superiore a 1mg/l; ideale nelle persone affette da anemia per carenza di ferro.

Consiglio anti-spreco

Ti basterà chiudere il rubinetto mentre lavi i denti o tenere le verdure in ammollo per risparmiare diversi litri di acqua al giorno.

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